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venerdì 27 marzo 2015

My Methods to Fight Anxiety

L'ansia è una bestia dura da addomesticare, ci vuole tempo, a volte sta sempre lì ed è sempre frustrante da vedere. La vera domanda è: perché non riesco a controllare la mia mente? 
Bè, le ragioni sono le più svariate. 

Image A
Una delle tante è quest'immagine (image A). Per chiunque fosse scettico o non capisse il funzionamento fisiologico dell'ansia ecco la risposta. Noi siamo sì creature fatte di pensieri, anima e spirito, ma siamo principalmente un composto chimico di sostanze che funzionano assieme nel tentativo di farci vivere correttamente. L'ansia è uno squilibrio di tale chimica, come si può ben notare. C'è poco da domandarsi perché non riusciamo a controllare la nostra stessa mente, quest'immagine parla da sé per capire come siamo in balia di un vero e proprio uragano nel cervello. Di conseguenza, i livelli chimici vanno riportati alla normalità. 

La legge è sempre quella, ogni cosa psicologica è anche fisica. 

Una persona non si inventa l'ansia, una persona ne è vittima allo stesso modo in cui una persona ha l'influenza, il cancro, o qualsiasi malattia. 

Personalmente ho convissuto - e convivo tuttora - con l'ansia per più di quanto mi piaccia ricordare. Da quando avevo 12 anni. 

Per esperienza personale ho provato moltissimi metodi per stare meglio, cercare di conviverci senza che fosse una battaglia persa tutti i giorni, e questi sono quelli che posso consigliare.

a) Andare da uno psicoterapeuta

Badate bene, terapeuta, non psichiatra o psicologo. Questo perché i terapeuti si occupano di un percorso di miglioramento, una terapia che non coinvolge farmaci ma permette di lavorare su sé stessi, cercando di ribilanciare il proprio essere. So benissimo che può risultare spaventoso o a volte addirittura ce ne si vergogna perché ci è stato inculcato in testa che se si va da un terapeuta significa che siamo pazzi e ci hanno mandato da uno strizzacervelli. Certo, perché se uno ha il cancro e va dal medico come è giusto che sia la gente lo giudicherà male per la sua scelta di cercare di stare meglio e curarsi, vero? Ovviamente è molto importante trovare la persona giusta, e può volerci un po', ma una volta che la connessione è stabilita il percorso e la terapia sono un grande sollievo. Al momento la persona dalla quale vado io è meravigliosa ed ogni volta che esco da una seduta mi sento meglio e sento anche che nonostante il costo valga tutti i soldi che spendo.

b) Stretching & Yoga.

Questo è un metodo che ho avuto modo di sperimentare in questi ultimi 6-7 mesi. Quando mi sento particolarmente vulnerabile, agitata, nervosa, sul punto di avere un break-down mi siedo per terra nella mia stanza e faccio stretching. Respiro a fondo e cerco di trovare i miei punti di forza ed equilibrio e tirarmi sempre un po' di più, focalizzandomi sul potere della mente e sulle sensazioni fisiche di forza, controllo, elasticità e stabilità. Ho trovato conforto nel lavorare sul mio fisico come se lavorassi allo stesso tempo anche sulla mia mente, ed è vero. Nell'elasticizzare i miei muscoli alleno anche il mio cervello alla flessibilità, all'equilibrio, alla forza. Inoltre, porta il mio corpo a respirare e comportarsi in maniera diversa, agendo anche sulla chimicità della mente, riuscendo per qualche strana ragione a calmarmi e unfocus from anxiety. (Scusate, non ce la faccio proprio a non mischiare l'inglese.) Quello che faccio io di solito è specialmente fare stretching sulle gambe, tirandomi oppure cercando l'equilibrio sulla parte alta della schiena, stabilizzando addominali, braccia o gambe. Spesso, magari, con dei suoni rilassanti in sottofondo.

c) Mind-Fullness Apps.

Ho notato che, allo stesso modo, riesco ad allenare il mio cervello anche con questo genere di applicazioni. Avendo già fatto un anno di TABO (Training al Benessere Olistico) cerco sempre di trovare i metodi migliori per meditare. Sembra stupido, lo so, soprattutto a noi occidentali. "Meditare, che cosa cinese e stupida, è solo un modo per stare seduti e fare 'ohhhhmmmm' tutto il tempo."
Ahah, scettico uomo medio, pensala come vuoi non è un problema mio. Io, personalmente, al momento sto usando 'headspace', e trovo che riesca a ricavarmi i miei dieci minuti di pace giornalieri fin troppo bene. 
Ma perché questo genere di cose funziona? Ebbene, non so se siete a conoscenza del fatto che il nostro cervello, in tutta la sua funzionalità, lavora per impulsi. Questi impulsi mandati dai vari neuroni corrispondono a dei segnali che vengono inviati al corpo per muoversi, produrre un certo tipo di sostanza che può portare a sentirsi in un certo modo ecc ecc. Questi impulsi creano dei neuropaths (o "sentieri neurologici") che, come quando camminiamo in montagna e facciamo sempre la stessa strada praticamente soffocando l'erba, rendono il passaggio per quello stesso sentiero molto più semplice e veloce che andare in mezzo al fango o in sentieri al quale non siamo abituati. Per noi che soffriamo di ansia ci sono dei pensieri trigger che scatenano una reazione che porta il cervello - da noi abituato a un certo tipo di reazione praticata e ripraticata durante gli anni a causa dell'ansia - a creare un sentiero diretto tra quel pensiero e l'ansia stessa. 
Quando cerchiamo di cambiare, però, quando lavoriamo su noi stessi, costruiamo faticosamente e piano piano un sentiero alternativo. Cercherò di spiegarmi meglio con questo schemino.


Okay, lo so che fa schifo, ma cercherò di essere più chiara: come vedete il neuropaths che collega il pensiero scatenante (o trigger) all'automatismo del meccanismo innescante dell'ansia è bello spesso, super allenato e ormai velocissimo. Il secondo invece, quello che porta a una reazione diversa, che non ci viene in automatico e che va allenata lentamente come, per l'appunto, il corpo in generale, è invece molto più lieve e leggera. La mente, infatti, sicuramente per automatismo sceglierà il sentiero più facile e ben battuto, quello abitudinario perché insomma siamo tutti pigri, no? Se vogliamo allenare la mente a creare un sentiero diverso da percorrere questo presuppone un certo sforzo, allenamento e forza di volontà. Fortunatamente, per costruire un nuovo neuropath e rinforzarlo non ci vogliono tutti gli anni nel quali abbiamo allenato l'altro che porta all'ansia. 
Combattere questo non è decisamente una cosa da poco.
Tutto questo non me lo sto inventando, sono tutte cose che ho imparato in anni e anni di terapia, sono parole di esperti, laureati, praticanti con i quali sono stata in cura durante gli anni. 

Per questo, quando usiamo una di quelle applicazioni, o meditiamo, o semplicemente ci creiamo dello spazio per noi stessi in quei dieci minuti alleniamo il cervello alla calma, alla razionalità, a non correre al riparo nella futilità dell'esagerazione dell'ansia. Non è ovviamente immediato, ma decisamente aiuta. 

d) Diavoletto sulla spalla.

Sono perfettamente consapevole del fatto che suoni incredibilmente stupido. Però a me, ultimamente almeno, sta aiutando moltissimo. Proverò a spiegarlo nel modo più chiaro e semplice possibile. 
True story
Esempio: sapete tutti che soffro in maniera piuttosto pesante di ipocondria. Ebbene, è giorni che mi sveglio con un mal di testa sordo e non capisco perché. Sarò sincera, i miei pensieri generali sono:
- Ho l'influenza.
- Non ho abbastanza nutrienti in corpo.
- Ho il raffreddore.
- Ancora?
- Come faccio a farmelo passare?
- Forse ho delle carenze minerarie.
- E' l'ansia che mi fa venire mal di testa.
- Forse non ho dormito abbastanza.
- Come faccio a lavorare?
- Perché sono sempre stanca?
- Perché non sto mai bene?
- Magari mi sono rovinata il corpo a furia di mangiare male.
- Non voglio prendere nessuna medicina.
- Perché non posso stare bene come tutti gli altri?
E la cosa va continuando. E' sempre così. 

MA.

Se considero che:
a) Sì, soffro di ansia quindi è possibile che essa mi dia il mal di testa, non devo prestarci troppa attenzione.
b) 3/4 di popolazione - mia sorella compresa - soffrono di mal di testa cronico e non se ne lamentano tutto il tempo e non si preoccupano in questo modo.
c) Il mal di testa è uno dei fastidi più comuni in assoluto al mondo! Ha senso che mi faccia tutte queste pare?

Questo genere di pensieri non calma del tutto l'ansia, ma mi permette di ridimensionarla un pochino e provare a respirare a fondo. Inoltre immagino l'ansia come una creaturina sulla mia spalla e il pensiero è:
"Ho mal di testa, so benissimo chi si sveglierà adesso a ricordarmelo. Shhh, lo so. E' solo un mal di testa, non ti preoccupare, shh."
E un pochino l'ansia se ne va via. 


e) Bere acqua.

Il trucco più vecchio del mondo, ma mi calma. 

f) Non lasciare che delle situazioni temporanee condizionino il tuo essere a pensare che sia per sempre.

Okay, può essere che la scuola faccia schifo. Che i tuoi amici non ti capiscano. Che ti senta pazza. Che tu non stia bene. Che tu sia infelice. Che sia preoccupata per i soldi. Che non sappia cosa fare del tuo futuro. Che i tuoi genitori non ti sostengano e non ti capiscano. Che tu non sia soddisfatta di te.

Non noti niente? Sono tutti temporary statements. Questo significa che il problema, per quanto terrificante ed odioso, sarà temporaneo e si risolverà nella maggior parte dei casi. Voglio dire, quanta gente statisticamente deve avere a che fare con questo genere di problemi tutta la sacrosanta vita, in proporzione? Non sono un genio della matematica, ma penso non sia decisamente molta. Forse 1 persona su quante? 1,000? Non lo so, ma sicuramente è molto più probabile che un giorno andrà meglio piuttosto che tu rimanga bloccato in quella situazione per sempre. Ma come si esce? Sicuramente non stando seduti sulle proprie chiappe a farsi prendere a pesci in faccia dalla situazione stessa. 

Esempi:

La scuola fa schifo? Che ti ci vogliano 2, 3, 4 o 5 anni per finirla prima o poi finirà E' un tormento, ci sono passata, ma quando poi se ne si esce... non ci si torna più. E intanto si diventa più forti, si cresce e si impara.

I tuoi amici non ti capiscono? Lavoraci, lentamente prova a farli capire senza disperarti o arrabbiarti o altro. E se davvero non ti capiscono la verità è che l'unica persona che ti deve capire sei tu stesso.

Ti senti pazza/o? Se vuoi sentirti tale, sentiti. L'ansia non ti rende pazza. Non è una psicosi. Sei semplicemente una persona che soffre di ansia, tale e quale a una persona col diabete. Non sei un abominio, a meno che tu non voglia considerare persone come Jeremy Irvine o Nick Jonas (i primi due diabetici che mi sono venuti in mente) degli abomini della natura perché OMG si iniettano l'insulina. 

Non stai bene? Manco io. Lotta per stare meglio. Non dargliela mai vinta e non ti arrendere. Sei tu il leader, prendi il timone e vai. Un giorno starai meglio e non te ne accorgerai neanche, ne sono la prova vivente.

Questa sei tu che ti rovini le cose
belle che ti succedono. Lo ho
fatto anche io per lungo tempo, ma
sul serio non lasciare che succeda.
You are the leader of your own mind,
remember that.
Sei infelice? L'infelicità non è un sentimento completamente negativo, io ad esempio nella mia infelicità trovo l'arte, cosa che non riesco a fare con la felicità. Hai mai notato come la felicità sei lo scoppio di un momento? Una sensazione temporanea? Un esplosione di qualcosa? (Se vuoi depoeticizzarla diciamo serotonina?) Lo stesso vale per l'infelicità. E' una sensazione temporanea che può essere consumata, cambiata, evolvere, cancellarsi, migliorare, e via dicendo come tutti gli stati d'animo. E poi, oltretutto, vedila in modo positivo: almeno senti qualcosa e questo qualcosa può spronarti a cercare di stare meglio. Se non senti proprio niente è ancora più difficile. Oh, e quella si chiama depressione che non è un qualcosa da prendere alla leggera ma, allo stesso modo dell'ansia, una condizione medica. 

Non sei soddisfatta di te? Renditi soddisfatta. Fai qualcosa per esserlo, non piangerti addosso. Con l'azione viene il cambiamento e con il cambiamento e l'azione stessa anche la soddisfazione per stare facendo qualcosa.

I tuoi genitori non ti sostengono? Non sarai dipendente dai tuoi genitori per sempre.

Occavolo, mi sento la posta di Max per Cioè, ma spero capiate cosa intendo.




g) Mangia correttamente.

Non posso smettere di ripetere quanto noi per l'appunto siamo un complesso chimico di sostanze quindi quanto cavolo non può essere vero che siamo quello che mangiamo? Penso di aver parlato di diete sane fino allo sfinimento in questo blog. Se volete ulteriori approfondimenti basta chiedere. Dico solo che il cibo spazzatura, zuccheri raffinati e via dicendo peggiorano l'ansia e affaticano il corpo durante la digestione. Allo stesso modo se ti privi del cibo il cervello verrà denutrito e si logorerà molto più facilmente peggiorando la situazione dell'ansia stessa. 

h) Olio essenziale alla lavanda e aromaterapia.

I profumi fanno la differenza! Quando sono particolarmente in ansia o non riesco a dormire o sono nervosa lascio cadere qualche goccia di olio essenziale alla lavanda o all'arancia o alla menta sul cuscino, mi distendo, chiudo gli occhi e respiro a fondo. Non posso smettere di ripetere quanto questo funzioni meravigliosamente, almeno per me. Allo stesso modo, se non ho tempo di distendermi, mi metto un paio di gocce sui polsi e sulla fronte, se devo uscire.


***


E penso che questo sia tutto per oggi. Spero tanto di avervi aiutato almeno un po', ho speso ore su questo post. Fatemi sapere i vostri metodi, adoro leggere i vostri commenti, sul serio, mi fanno sentire un senso di Community. :3
You are the leader of your own mind, remember that.







4 commenti:

  1. Io sono ansioso, forse non come te, o forse peggio di te, non lo so. Non sono mai andato da uno psicoterapeuta, non ho mai fatto Yoga e sull'alimentazione, come sparare sulla croce rossa. In breve se tu sei il giorno, io sono la notte. In breve mi sono sempre arrangiato con le mie ansie, con tutto. E non è che la mia vita sia stata una pacchia, anzi, se vuoi un giorno ti racconto quelle che ho passato, ma posso dire di aver creato da me i miei metodi. Il primo è quello di focalizzarsi su altro quando mi prende l'ansia. Ho paura per il posto di lavoro? Penso all'ultimo libro che leggo, a qualche particolare evento storico, ecc... Secondo metodo, tenere mente e mani impegnate. Non parlo di libri, parlo di cose fisiche, e no, nemmeno la cucina. Datti al modellismo, diverti con i Lego, cuci, ma deve essere qualche cosa che ti faccia usare mente e mani nello stesso momento. Il terzo metodo, il più banale, videogiochi, non FPS, ma giochi che richiedono una certo impegno per essere risolti. Portal ad esempio non è male, ma anche i giochi di strategia possono essere molto utili. Lasciati assorbire, usa tutta la tua mente solo per trovare una soluzione, e lascia che venga occupata da tante situazione differenti e non dall'ansia. E quando devi tenere sott'occhio duecento unità più il nemico non è una cosa difficile da raggiungere. Quarto metodo, palesare a tutti le motivazioni delle tue ansie, al 90% ti mandano a fare in culo, ma tu starai sicuramente meglio. Poi altro si può inventare, basta provarci e sopratutto volerlo. L'importante e non dare peso all'ansia. Più si fa forte e più mandala a fare in culo. Tira fuori la testardaggine ed auto convinciti che non ti controlla. In breve, combatti. Poi spetta a te decidere cosa fare. Solo non ti fissare sull'ansia, più gli dai importanza e più si fa forte. E poi per carità, al solito, libera di mandarmi a cagare e non darmi retta. Love &Peace :D

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  2. Sì, sono di nuovo io.
    È che dopo aver visto il video non sono riuscita a trattenermi dal venire a leggere
    questo post che, lo ammetto, mi ha sbattuto la realtà in faccia.
    Ora: io sono una persona essenzialmente e tremendamente pigra, questo è un dato
    di fatto. È un dato di fatto pure che a me non piaccia essere messa di fronte a situazioni scomode.
    Certo, la pigrizia non condiziona ogni istante della mia vita, ma ne occupa una buona parte.
    A questo, aggiungiamo una stima per me stessa uguale a zero.
    Sono la classica tipa che ogni sabato sera sgraffigna il barattolo di nutella e si mette a riguardare
    un film o una serie televisiva ingozzandosi perché, "se a quelle figurine nello schermo va meglio, allora starò bene
    anch'io".
    La realtà, è che non riesco ad approcciarmi positivamente alle cose, ormai.
    Sebbene sia consapevole che, come hai detto tu, la maggior parte di queste situazioni
    sono temporanee, non riesco a scrollarmi di dosso la terribile sensazione di star costantemente
    sbagliando qualcosa.
    Ed io non posso nemmeno lamentarmi dei miei genitori perché, cavolo, sono fantastici e mi
    aiutano sempre cercando di risollevarmi quando sono a terra (quando aveva la mia età
    anche mia madre ha sofferto d'ansia e problemi vari, eppure a vederla adesso sembra la persona più solare di questa terra e quando mi racconta di come si sentiva triste a quattordici anni io rimango tipo "what??").
    Insomma, come ti ho già scritto, è un insieme di emozioni e avvenimenti che mi buttano giù.
    Detto ciò, grazie dei tuoi fantastici consigli.
    Davvero, per quel che vale, ti considero una splendida persona e una ragazza forte che ha combattuto, sta combattendo e forse continuerà a farlo non solo per sé stessa, ma anche per quello in cui crede.
    Ciao ciao <3

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. La mia ansia bloccava le mie azioni: avevo paura di fare le cose perché avevo paura di fallire. Avevo paura (soprattutto nel campo scolastico) di sbagliare e di deludere. Poi sono andata da una psicologa che mi ha aiutato anche con il training autogeno: ho capito che la mia mente era settata su una visione irrealistica di me stessa, che mi portava a voler soddisfare delle aspettative assurde che io stessa mi imponevo.
    Avevo paura di sbagliare e questo mi portava a rimandare gli esami finché "non mi sarei sentita sicura di passarli". Gli esami poi li passavo, ma a quale prezzo? Insicurezza e ansia.
    Poi un giorno è successo: andavo già dalla psicologa e dovevo fare questo esame per il quale avevo studiato pochissimo. Mi sono messa lì, è arrivato il foglio, ho chiuso gli occhi e ho RESPIRATO per due minuti buoni. Immagina la scena: la gente scriveva e io respiravo ascoltando il mio cuore che rimbombava nelle orecchie. E non ho sentito più quella voce che mi imponeva di essere perfetta. Mi sono concessa il lusso di sbagliare e non l'avevo mai fatto in 22 anni di vita. Ero lì, da sola, disposta a prendermi una bocciatura (lo so, è "solo una bocciatura", ma per me era la fine del mondo XD).
    Alla fine ho preso 22 e l'ho anche accettato, è stato uno dei voti più bassi degli esaminati e il più basso della mia carriera universitaria. Ma me lo sono preso, perché ci ho provato, ho rischiato e non ho pensato di essere un fallimento anche se non è andato come volevo.
    Oggi sono andata a proporre la tesi magistrale a un mio professore: sono uscita di casa con la paura che rifiutasse la mia idea e alla fine non sono riuscita nemmeno ad esporgliela perché mi ha detto che non aveva posto fino al 2017. In passato sarei andata in crisi pensando che avrei dovuto muovermi prima, che non valgo niente per mille motivi e tutti sono più bravi di me. Invece ho fatto due respiri profondi e ho pensato che ci ha perso lui, perché so di essere brava e che avrei fatto un buon lavoro. Oggi mi hanno rifiutata e sono riuscita a evitare il self shaming. Not bad.

    Insomma, come avrai capito il mio trucco è respirare, niente di che, vero? Bel post comunque! :)

    Ciao!

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